La “F.T.I. – Ferrovie Turistiche Italiane” è una associazione di volontariato per la promozione della cultura ferroviaria mediante l'organizzazione di viaggi con treni storici e turistici su linee dismesse e non solo!
Il prossimo obiettivo della "F.T.I." è ora quello di estendere il concetto di ferrovia turistica anche a quelle linee ferroviarie dove, per il momento, non è possibile introdurre, per diversi motivi, servizi con convogli ferroviari propriamente detti. Si intende quindi salvaguardare il patrimonio ferroviario - dai binari, in primo luogo, alle stazioni, ai diversi manufatti ed agli stessi tracciati - che ancora esiste in tante splendide zone italiane, anche attraverso un nuovo modo di fare turismo e che oggi va tanto di moda all'estero: le ciclo-escursioni con biciclette appositamente attrezzate per muoversi sui binari.
Purtroppo, dopo una ricerca, con la collaborazione della rivista "Amico Treno" e di altre riviste, di vecchie biciclette a 4/6 posti che un tempo le Ferrovie dello Stato utilizzavano per ispezionare le linee ferroviarie, si è dovuto constatare che tali veicoli sono ormai praticamente scomparsi dai binari italiani: i pochi esemplari che ci sono stati segnalati sono infatti risultati per la maggior parte inutilizzabili. Pertanto, con l'aiuto di altri membri della F.I.F.T.M., in particolare il M.F.P. (Museo Ferroviario Piemontese), si è proceduto alla stesura di un progetto per arrivare alla costruzione di un prototipo tutto nuovo che permetterà poi le successive valutazioni.
Nello corso del mese di marzo 2003, presso il Museo Ferroviario Piemontese di Savigliano, con il patrocinio della F.I.F.T.M. - Federazione Italiana Ferrovie Turistiche e Museali (la cui Segreteria è presso la FTI) è stato ufficialmente (e finalmente!) presentato il primo prototipo italiano, frutto di un progetto di Itera Srl.
Sulla base delle prime valutazioni, al primo prototipo del 2003 ne sono succeduti altri due, sempre più raffinati fino all’ultimo modello (allora chiamato "ciclotreno" ed oggi "ferrociclo") è ora in fase di sperimentazione sempre da parte del MFP con la speranza (nonostante diverse difficoltà) di vedere presto anche in Italia questo insolito ed originale modo per riutilizzare i binari di tante ferrovie dismesse, con il pregio tuttavia di un impatto ambientale nullo, di costi minimi e di conservazione di strutture che potrebbero tornare a vedere, in tempi migliori, nuovi servizi ferroviari.
Negli anni l’Associazione si è impegnata anche nell’acquisito diretto di rotabili d’epoca, tra cui l’automotrice storica Macchifer Aln 1204 tipo “Schienenbus” del 1957. Dopo l’acquisto nel dicembre 2000, finalmente nel luglio 2006, con il concorso di ben quattro Amministrazioni ferroviarie (ACT, FER, Trenitalia e FNM) si è potuto trasferire il rotabile presso l’officina-deposito di Iseo de LeNORD. Qui, grazie alle cure ed alla passione del personale ferroviario e dei Soci FTI, si sono svolti i lavori di ripristino funzionale conclusi nell’estate del 2007, in tempo per partecipare, con eccezionale successo, alla grande manifestazione “Itinerari del Tempo” di settembre. La storica automotrice, in uso fino agli anni ’80 sulle linee ACT del consorzio reggiano e rimasto l’ultimo esempio del genere in Italia, è ritornata così in servizio per la gioia di centinaia di turisti, seppure oggi risulti ferma per impedimenti burocratici.
All'inizio degli anni 2000 sono state inoltre acquistate quattro carrozze a carrelli del 1936, ancora in buone condizioni, costruite dalle “Officine Meccaniche della Stanga”. Appartenevano alle storiche “Ferrovie Venete” che le hanno fatte circolare sulla linea Parma – Suzzara fino a pochi anni prima. Si trattava di materiale particolarmente adatto ai servizi turistici grazie anche alla grande ampiezza e luminosità dei finestrini.
Purtroppo, dopo anni di "abbandono" all'aperto (nell'impossibilità di un ricovero al coperto) all'inizio del 2017 si è dovuto procedere alla loro demolizione risultando praticamente irrecuperabili se non a costo di ingenti finanziamenti, impossibili da trovare.
Nella primavera del 2002 è stata poi la volta di due locomotori da manovra a trazione diesel-idraulica (Badoni tipo ABL IV del 1957 e tipo ABL VI del 1964 quest’ultimo successivamente restaurato ed immatricolato come mezzo da cantiere a cura dell’Officina De Aloe Ing. Guido di Brescia) dell’IVECO di Brescia e che, seppure sporadicamente, venivano utilizzati per le esigenze di ispezione e piccola manutenzione della linea. Nel novembre 2009 è inoltre arrivata sui binari di Palazzolo una 'sogliola', tipo ABL IV N del 1938, donata all'associazione dalle Trafilerie Gnutti di Chiari.
Nel 2012 è stato poi restaurato l'ultimo rotabile d'epoca entrato a far parte del parco storico di FBS: una "draisina 500". Salvata appena in tempo dalla demolizione, è stata recuperata, restaurata e rimessa in perfetta efficienza dal alcuni soci. Dopo anni di esposizione alle intemperie, al termine del 2019 è stata nuovamente sottoposta ad un nuovo impeccabile restauro che l’ha riportata praticamente alle condizioni dell’uscita di fabbrica.
Purtroppo però, a seguito dell’attivazione, ad inizio 2019, del nuovo ACCM (Apparato Centrale Computerizzato Multistazione) per la gestione a distanza della circolazione dei treni tra Bergamo e Rovato (che ha visto anche la scomparsa di tutti i Dirigenti Movimento su questa tratta), anche la stazione di Palazzolo ha subito un profondo rinnovo del piano binari che ha portato alla soppressione di diversi binari tra cui anche quello tronco su cui stazionavano i nostri mezzi da manovra. Di fatto questa nuova situazione ha portato all’impossibilità di poter muovere in futuro questi rotabili, viste anche le nuove normative di circolazione, a metà 2019 i tre Badoni sono stati quindi trasferimenti, a mezzo carrello stradale, presso l’Officina De Aloe di Brescia e lì ricoverati, grazie alla loro sempre ampia disponibilità a supportare l’Associazione.
Con l’intenzione però di poterli vedere nuovamente in movimento, dopo una discussione nel corso di un’Assemblea dei Soci FBS, il Consiglio Direttivo ha deliberato la cessione, a prezzo poco più che simbolico, del Badoni tipo ABL IV (Cubotto) e del Badoni tipo ABL IV N (Sogliola) oltre che della Draisina 500, all’Associazione “SVF - Società Veneta Ferrovie” che, nel corso del 2020 provvederà al trasferimento dei mezzi presso la Rimessa Locomotive di Primolano dove, nell’annesso fascio binari, questi rotabili potranno nuovamente tornare a... sgranchirsi le ruote! Dopo un successivo accordo tra SVF e Officina De Aloe, la “Sogliola” rimarrà comunque a Brescia nella disponibilità della stessa impresa che la conserverà a fini museali.
Per concludere, questo è quanto un'Associazione di volontariato è riuscita a fare negli oltre 25 anni di attività e continua a fare in un settore “nuovo” come quello delle ferrovie turistiche e dei treni storici che in Italia, nonostante i tanti passi importanti fatti negli anni scorsi soprattutto da parte delle numerose Associazioni e Gruppi sparsi su tutto il territorio nazionale (per la maggior parte oggi riunite nella “FIFTM – Federazione Italiana Ferrovie Turistiche e Museali”), ha ancora enormi margini di crescita e sviluppo. Le prospettive sono certo enormi, anche solo se paragonate alle ben diverse realtà straniere dove, tuttavia, ben altra è anche la sensibilità verso questa tema. Vale però la pena di sottolineare come in molte regioni d'Italia uno sviluppo turistico a basso impatto ambientale come quello ferroviario, può costituire un'importante e significativa occasione di crescita culturale, economica ed occupazionale, così come dimostrato anche dal rilevante impegno profuso negli ultimi anni dalla Fondazione FS Italiane, ormai riferimento nazionale imprescindibile per il settore.