La “F.T.I. – Ferrovie Turistiche Italiane” è una associazione di volontariato per la promozione della cultura ferroviaria mediante l'organizzazione di viaggi con treni storici e turistici su linee dismesse e non solo!

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LA NOSTRA STORIA


La "F.T.I. - Ferrovie Turistiche Italiane" è un'Associazione di volontariato nata quasi vent'anni fa con già una significativa storia. La "FTI" è infatti l'evoluzione, a livello nazionale, della precedente esperienza della "FBS - Ferrovia del Basso Sebino" che dal 1994 gestisce, in collaborazione con le Ferrovie dello Stato e con il contributo degli Enti Locali, il servizio turistico viaggiatori sulla linea ferroviaria Palazzolo sull'Oglio-Paratico Sarnico, situata in Lombardia al confine tra le Provincie di Bergamo e Brescia, lungo il fiume Oglio.

Pertanto, per capire meglio quanto fa oggi la "FTI" è necessario ripercorrere brevemente la storia della "FBS". Sulla linea Palazzolo s/O-Paratico Sarnico, lunga 10 km., dal 1966 transitavano solamente treni merci composti da carri che, fino ad una quindicina di anni fa, venivano poi trasferiti su chiatte e condotti, via lago, alle acciaierie di Lovere dando vita ad un servizio combinato rimasto ormai l'ultimo a chiudere, su di un lago europeo. L'antico pontile d'imbarco delle chiatte nei primi anni di esercizio della linea Nel febbraio 1994, da una costola del WWF - all'interno del quale si erano sviluppate le prime attività in merito - nasce ufficialmente l'Associazione di volontariato "FBS - Ferrovia del Basso Sebino" con lo scopo dichiarato di ripristinare e gestire il servizio passeggeri sulla breve linea che porta al Lago d'Iseo.

Successivamente, già dall'estate dello stesso anno, grazie all'inedita collaborazione tra le FS e l'Associazione di volontariato alla quale erano stati demandati vari compiti (sorveglianza ai numerosi passaggi a livello, biglietteria sui treni, manutenzione delle aree verdi delle stazioni, ricerca di finanziamenti, ecc.) - primo caso in Italia per questo tipo di attività - venne attivato, in forma sperimentale, un servizio viaggiatori dal carattere e dalle modalità prettamente indirizzate al turismo domenicale, con lo slogan "Al lago in treno".

Con più di 4.000 viaggiatori trasportati in sole nove domeniche, l'esperimento ebbe un grande successo, grazie soprattutto alle comode coincidenze a Palazzolo s/O con i treni da e per i capoluoghi provinciali di Bergamo e Brescia ed a Sarnico con i battelli in servizio sul Lago d'Iseo.

Negli anni successivi sono state gradatamente introdotte diverse interessanti novità che, ampliando e moltiplicando l'interesse per l'iniziativa anche con manifestazioni di diverso genere (naturalistiche, artistiche, musicali, ecc.), hanno contribuito a consolidare definitivamente l'esperimento del 1994.

Nel frattempo, visti gli ottimi risultati conseguiti, le FS diedero incarico all'Associazione FBS di occuparsi anche di un'altra linea chiusa al traffico regolare: la Asciano-Monte Antico in provincia di Siena, di 51 km.

L'entusiasmo di trovarsi in una delle zone più belle e caratteristiche della Toscana (le Crete Senesi con Montalcino ed il suo "Brunello", i fiumi Asso ed Orcia, in un contesto ambientale pressochè incontaminato) riuscì a far superare alcune prevedibili difficoltà, portando alla costituzione di quella che allora era la sezione senese della FBS, la "FVO - Ferrovia Val d'Orcia". Gli incantevoli scenari del paesaggio toscano godibili dal "Treno Natura" (così si chiamano i treni turistici e l'intera iniziativa) in servizio, con vecchie "littorine" degli anni '50, in primavera ed in autunno sulla linea senese, hanno richiamato migliaia di persone che hanno apprezzato l'originalità della proposta, resa ancor più interessante proprio dal fascino del territorio attraversato.

Da allora le attività anche sulla linea lombarda si sono susseguite con proposte turistiche sempre più complete ed articolate (come, ad esempio, tra le più importanti, la partenza da Bergamo del "TrenoBLU" - nuovo logo dell'iniziativa), riscontrando un sempre maggior successo di pubblico.

Tuttavia, fin dal 1996, con la costituzione della "FVO" era emersa la necessità di dare più incisività e visibilità alle attività dell'Associazione "FBS" anche in virtù del fatto che diventavano sempre più numerose le richieste, provenienti da ogni parte d'Italia, per suggerimenti, consulenze e sopralluoghi per valutare la possibilità di riattivare altre linee ferroviarie chiuse ma ancora perfettamente inserite in ambienti naturali, storici e paesaggistici particolarmente suggestivi.
Intanto l'Associazione si espandeva, con la costituzione, nell'autunno del 1997, sempre in Toscana, di un'altra sezione, la "FCP - Ferrovia Colle Val d'Elsa-Poggibonsi", con l'obiettivo di intervenire sulla stessa linea. Purtroppo i progetti non hanno potuto concretizzarsi tanto che, nel 2010, la sezione è stata sciolta a seguito della decisione dei due comuni di realizzare una pista ciclabile lungo il vecchio tracciato ferroviario.

Nel frattempo venivano effettuati sopralluoghi e visite, con la presentazione di una relazione di massima in vista di una possibile riapertura, alla ferrovia Fano-Urbino, nelle Marche, mentre si stabilivano i primi contatti per la Sicignano d/A-Lagonegro, tra Campania e Basilicata e, in Sicilia, per la Pachino-Noto (in provincia di Siracusa) e soprattutto per la Castelvetrano-Ribera-Agrigento, una delle più belle linee ferroviarie italiane.

Fin dall'inizio, inoltre, si stabilirono contatti per scambi di esperienze con altre realtà turistico-ferroviarie sia in Italia (Ferrovie di Sardegna, Ferrovia Genova-Casella, Museo Ferroviario Piemontese, Gruppi ed Associazioni varie) che estere (Ferrovie di Provenza), portando FBS ad aderire alla "F.I.F.T.M. - Federazione Italiana Ferrovie Turistiche e Museali" - facente parte di "Fedecrail", la federazione europea del settore - la cui presidenza e segreteria nazionale hanno avuto sede per anni proprio presso la nostra Associazione.

La logica conseguenza di tutto questo fervore di attività è stata quindi la costituzione nel 1998 della nuova Associazione F.T.I. - Ferrovie Turistiche Italiane" nella quale sono confluiti inizialmente i tre marchi delle ferrovie turistiche FBS, FVO, FCP e successivamente di FTC.

OBIETTIVI


Il prossimo obiettivo della "F.T.I." è ora quello di estendere il concetto di ferrovia turistica anche a quelle linee ferroviarie dove, per il momento, non è possibile introdurre, per diversi motivi, servizi con convogli ferroviari propriamente detti. Si intende quindi salvaguardare il patrimonio ferroviario - dai binari, in primo luogo, alle stazioni, ai diversi manufatti ed agli stessi tracciati - che ancora esiste in tante splendide zone italiane, anche attraverso un nuovo modo di fare turismo e che oggi va tanto di moda all'estero: le ciclo-escursioni con biciclette appositamente attrezzate per muoversi sui binari.

Purtroppo, dopo una ricerca, con la collaborazione della rivista "Amico Treno" e di altre riviste, di vecchie biciclette a 4/6 posti che un tempo le Ferrovie dello Stato utilizzavano per ispezionare le linee ferroviarie, si è dovuto constatare che tali veicoli sono ormai praticamente scomparsi dai binari italiani: i pochi esemplari che ci sono stati segnalati sono infatti risultati per la maggior parte inutilizzabili. Pertanto, con l'aiuto di altri membri della F.I.F.T.M., in particolare il M.F.P. (Museo Ferroviario Piemontese), si è proceduto alla stesura di un progetto per arrivare alla costruzione di un prototipo tutto nuovo che permetterà poi le successive valutazioni.

Nello corso del mese di marzo 2003, presso il Museo Ferroviario Piemontese di Savigliano, con il patrocinio della F.I.F.T.M. - Federazione Italiana Ferrovie Turistiche e Museali (la cui Segreteria è presso la FTI) è stato ufficialmente (e finalmente!) presentato il primo prototipo italiano, frutto di un progetto di Itera Srl.

Sulla base delle prime valutazioni, al primo prototipo del 2003 ne sono succeduti altri due, sempre più raffinati fino all’ultimo modello (allora chiamato "ciclotreno" ed oggi "ferrociclo") è ora in fase di sperimentazione sempre da parte del MFP con la speranza (nonostante diverse difficoltà) di vedere presto anche in Italia questo insolito ed originale modo per riutilizzare i binari di tante ferrovie dismesse, con il pregio tuttavia di un impatto ambientale nullo, di costi minimi e di conservazione di strutture che potrebbero tornare a vedere, in tempi migliori, nuovi servizi ferroviari.

Negli anni l’Associazione si è impegnata anche nell’acquisito diretto di rotabili d’epoca, tra cui l’automotrice storica Macchifer Aln 1204 tipo “Schienenbus” del 1957. Dopo l’acquisto nel dicembre 2000, finalmente nel luglio 2006, con il concorso di ben quattro Amministrazioni ferroviarie (ACT, FER, Trenitalia e FNM) si è potuto trasferire il rotabile presso l’officina-deposito di Iseo de LeNORD. Qui, grazie alle cure ed alla passione del personale ferroviario e dei Soci FTI, si sono svolti i lavori di ripristino funzionale conclusi nell’estate del 2007, in tempo per partecipare, con eccezionale successo, alla grande manifestazione “Itinerari del Tempo” di settembre. La storica automotrice, in uso fino agli anni ’80 sulle linee ACT del consorzio reggiano e rimasto l’ultimo esempio del genere in Italia, è ritornata così in servizio per la gioia di centinaia di turisti, seppure oggi risulti ferma per impedimenti burocratici.

All'inizio degli anni 2000 sono state inoltre acquistate quattro carrozze a carrelli del 1936, ancora in buone condizioni, costruite dalle “Officine Meccaniche della Stanga”. Appartenevano alle storiche “Ferrovie Venete” che le hanno fatte circolare sulla linea Parma – Suzzara fino a pochi anni prima. Si trattava di materiale particolarmente adatto ai servizi turistici grazie anche alla grande ampiezza e luminosità dei finestrini.
Purtroppo, dopo anni di "abbandono" all'aperto (nell'impossibilità di un ricovero al coperto) all'inizio del 2017 si è dovuto procedere alla loro demolizione risultando praticamente irrecuperabili se non a costo di ingenti finanziamenti, impossibili da trovare.
Nella primavera del 2002 è stata poi la volta di due locomotori da manovra a trazione diesel-idraulica (Badoni tipo ABL IV del 1957 e tipo ABL VI del 1964 quest’ultimo successivamente restaurato ed immatricolato come mezzo da cantiere a cura dell’Officina De Aloe Ing. Guido di Brescia) dell’IVECO di Brescia e che, seppure sporadicamente, venivano utilizzati per le esigenze di ispezione e piccola manutenzione della linea. Nel novembre 2009 è inoltre arrivata sui binari di Palazzolo una 'sogliola', tipo ABL IV N del 1938, donata all'associazione dalle Trafilerie Gnutti di Chiari.

Nel 2012 è stato poi restaurato l'ultimo rotabile d'epoca entrato a far parte del parco storico di FBS: una "draisina 500". Salvata appena in tempo dalla demolizione, è stata recuperata, restaurata e rimessa in perfetta efficienza dal alcuni soci. Dopo anni di esposizione alle intemperie, al termine del 2019 è stata nuovamente sottoposta ad un nuovo impeccabile restauro che l’ha riportata praticamente alle condizioni dell’uscita di fabbrica.

Purtroppo però, a seguito dell’attivazione, ad inizio 2019, del nuovo ACCM (Apparato Centrale Computerizzato Multistazione) per la gestione a distanza della circolazione dei treni tra Bergamo e Rovato (che ha visto anche la scomparsa di tutti i Dirigenti Movimento su questa tratta), anche la stazione di Palazzolo ha subito un profondo rinnovo del piano binari che ha portato alla soppressione di diversi binari tra cui anche quello tronco su cui stazionavano i nostri mezzi da manovra. Di fatto questa nuova situazione ha portato all’impossibilità di poter muovere in futuro questi rotabili, viste anche le nuove normative di circolazione, a metà 2019 i tre Badoni sono stati quindi trasferimenti, a mezzo carrello stradale, presso l’Officina De Aloe di Brescia e lì ricoverati, grazie alla loro sempre ampia disponibilità a supportare l’Associazione.

Con l’intenzione però di poterli vedere nuovamente in movimento, dopo una discussione nel corso di un’Assemblea dei Soci FBS, il Consiglio Direttivo ha deliberato la cessione, a prezzo poco più che simbolico, del Badoni tipo ABL IV (Cubotto) e del Badoni tipo ABL IV N (Sogliola) oltre che della Draisina 500, all’Associazione “SVF - Società Veneta Ferrovie” che, nel corso del 2020 provvederà al trasferimento dei mezzi presso la Rimessa Locomotive di Primolano dove, nell’annesso fascio binari, questi rotabili potranno nuovamente tornare a... sgranchirsi le ruote! Dopo un successivo accordo tra SVF e Officina De Aloe, la “Sogliola” rimarrà comunque a Brescia nella disponibilità della stessa impresa che la conserverà a fini museali.

Per concludere, questo è quanto un'Associazione di volontariato è riuscita a fare negli oltre 25 anni di attività e continua a fare in un settore “nuovo” come quello delle ferrovie turistiche e dei treni storici che in Italia, nonostante i tanti passi importanti fatti negli anni scorsi soprattutto da parte delle numerose Associazioni e Gruppi sparsi su tutto il territorio nazionale (per la maggior parte oggi riunite nella “FIFTM – Federazione Italiana Ferrovie Turistiche e Museali”), ha ancora enormi margini di crescita e sviluppo. Le prospettive sono certo enormi, anche solo se paragonate alle ben diverse realtà straniere dove, tuttavia, ben altra è anche la sensibilità verso questa tema. Vale però la pena di sottolineare come in molte regioni d'Italia uno sviluppo turistico a basso impatto ambientale come quello ferroviario, può costituire un'importante e significativa occasione di crescita culturale, economica ed occupazionale, così come dimostrato anche dal rilevante impegno profuso negli ultimi anni dalla Fondazione FS Italiane, ormai riferimento nazionale imprescindibile per il settore.